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Perchè ci viene la forfora?
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Strategia d’attacco
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Step by step
PERCHÈ CI VIENE LA FORFORA?
La Dermatite Seborroica e la Forfora sono causate da un lievito, chiamato Malassezia, che cresce sulla pelle di tutti noi. Ad oggi sono state identificate almeno 14 specie diverse, ognuna con le sue caratteristiche, resistenze, mutazioni e così via, ma con una peculiarità in comune: si cibano tutte quante di olii e grassi.
La malassezia si mangia letteralmente il sebo della nostra pelle. Questo non sarebbe un problema, se non fosse che i prodotti di scarto della sua azione metabolica sono fortemente irritanti!
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Cultura di Malassezia Furfur su Agar Dixon, University Of Adelaide
Nelle persone comuni, la Malassezia cresce in modo molto moderato e la quantità di irritanti prodotti non è sufficiente per causare scompensi alla pelle.
Tuttavia, chi soffre di iperseborrea, e quindi produce molto sebo, ha le condizioni perfette per far proliferare a dismisura questo lievito. Anche la concentrazione di questi irritanti sarà elevatissima e a cascata avremo tutti i sintomi classici associati alla Forfora e alla Dermatite Seborroica.
Qui sta la chiave di tutto: fintanto che la nostra pelle produrrà sebo, la Malassezia avrà SEMPRE cibo a disposizione per crescere.
STRATEGIA D’ATTACCO
Ok. La Malassezia è la causa principale di tutto, ma cosa posso fare per gestirla?
Per capire come affrontare il problema, dobbiamo fare un parallelismo:
NESSUNO di noi ha l’aspettativa di lavarsi i denti 1 volta nella vita e di non avere mai più carie: fintanto che c’è cibo a disposizione, i batteri continueranno sempre a crescere nella nostra bocca.
Allo stesso modo, fintanto che le nostre ghiandole sebacee produranno sebo, la Malassezia avrà sempre cibo a disposizione per crescere a dismisura!
Per gestire la malattia cosa dobbiamo fare allora? Esattamente quello che ci consiglia il dentista!
1 – Bisogna rimuovere frequentemente il sebo dalla pelle e dal cuoio capelluto.
Per prima cosa, ogni dentista consiglia sempre di lavarsi i denti. Perchè? Perchè il colluttorio da solo non basta per evitare le carie? Perchè i batteri si riproducono ad un tasso esponenziale!
Dopo 4 ore dall’utilizzo del colluttorio, sui nostri denti ci sarà la stessa carica batterica di prima. Dobbiamo lavarci i denti per togliere tutti gli zuccheri e impedire fin dal principio che crescano!
Con la forfora e la dermatite seborroica abbiamo lo stesso problema! Non serve a niente lo shampoo “miracoloso” che ammazza la Malassezia se prima non le togliamo il cibo: dopo poche ore questa tornerà a crescere a dismisura!
La prima linea di difesa è una pulizia frequente del viso e dei capelli. Anche con una doccia ogni giorno!
2 – Dobbiamo stare attentissimi a quello che ci mettiamo sulla pelle!
Vi lavereste mai i denti con un dentifricio allo zucchero? No! E’ assolutamente insensato. Allo stesso modo, non possiamo usare prodotti che contengono olii, grassi e derivati che danno da mangiare alla Malassezia.
Vi riportiamo una citazione pubblicata su JAAD, la rivista scientifica di dermatologia più importante d’America:
- “Most commercially available antifungal products contain esters or medium / long chain free fatty acids. They enable the fungus to get nutrition and maintain cellular integrity while reducing the efficacy of the formulation.”[1]
“La maggior parte dei prodotti antifungini in commercio contiene nutrienti per la malassezia che ne riducono l’efficacia.“
3 – Uccidiamo la Malassezia!
Solo dopo essersi assicurati di aver rimosso tutto il sebo possibile, allora cerchiamo proattivamente di eliminare la malassezia.
Lo facciamo usando degli antimicotici, delle molecole studiate apposta per impedire che possa riprodursi o che il suo metabolismo possa continuare.
Ce ne sono giusto una manciata di veramente efficaci. Ma quali sono le migliori?
Il Gold Standard scientifico nel trattamento è di far ruotare fra di loro diversi principi attivi: dobbiamo a tutti i costi evitare lo sviluppo di resistenze che possono essere indotte da un utilizzo prolungato delle stesse molecole.
Sarà necessario alternare almeno due shampoo diversi fra di loro che contengano due principi attivi separati!
Ora che abbiamo compreso le logiche dietro questa malattia, quale routine dobbiamo seguire?
STEP BY STEP
Al primissimo Step c’è la Detersione, sia del viso che del cuoio capelluto.
La detersione devessere frequente, contenere dei principi attivi antimicotici e fatta con costanza. Questo è lo step più imporante di tutti!
Per quanto riguarda la detersione del viso è bene utilizzare un detergente contenente Piroctolamina. La piroctolamina è atossica anche in grandissime quantità e nei prodotti a risciacquo è consigliata in concentrazioni fino all’1%.
Per quanto riguarda gli shampoo, la cosa fondamentale è alternare fra di loro diversi principi attivi. Il nostro pacchetto di Shampoo è pensato per essere utilizzato a lavaggi alterni, sfruttando una volta le proprietà della Piroctolamina e l’altra quelle del Climbazolo.
Quando è arrivato il momento di lavarsi?
- Quando avvertiamo le prime sensazioni di prurito. Bisogna agire immediatamente e non aspettare. Questo prurito è spesso causato proprio dal concentrarsi degli irritanti prodotti dalla Malassezia sulla pelle.
- Quando la pelle è lucente e lascia segni sul cuscino.
- Quando le dita restano oleose toccando viso e capelli.
Il secondo step è l’idratazione!
Subito dopo la detersione, la nostra pelle è più ricettiva per assorbire sostanze al suo interno. Mantenere l’idratazione è fondamentale, soprattutto durante un attacco, per consentirle di guarire il più rapidamente possibile e per evitare sensazioni sgradevoli di prurito o di pelle “che tira”.
Non dobbiamo mai grattarci! Più tocchiamo con le mani, e con le unghie, la pelle danneggiata e più rendiamo difficile il corretto assorbimento delle sostanze nutrienti.
Purtroppo il “grattarsi” è spesso un gesto inconscio e fatto senza pensarci. Per questo l’unico modo efficace per evitare di grattarsi è quello di ridurre al minimo gli stimoli fisici che ci inducono alla “grattata”.
Il principio attivo di riferimento è l’acido ialuronico. L’acido ialuronico è un umettante, ovvero è capace di catturare l’umidità dell’aria per rendere la pelle idratata. Ci sono anche altri modo di idratare la pelle, ma questi spesso coinvolgono anche sostanze a base oleosa che sono da evitare per non dare da mangiare alla malassezia.
L’acido ialuronico è anche in grado di regolare, seppure con un effetto minore, la produzione di sebo della pelle.
Nella scelta del giusto acido ialuronico, ovviamente bisogna sempre guardare che la formulazione chimica non contenga sostanze che forniscano nutrienti alla Malassezia.
Il terzo step, da applicare dopo l’acido ialuronico, è la Niacinamide.
La niacinamide ha ottime proprietà anti-infiammatorie, lenitive, anti-prurito e di controllo della produzione del sebo.
E’ un ingrediente molto sicuro, che anche in grandi quantità difficilmente causa reazioni avverse. Tuttavia le prime applicazioni, soprattutto se fatte su pelle irritate, possono causare una sensazione di bruciore passeggera. E’ sempre consigliato effettuare un patch test, ovvero provare la sostanza su una piccola parte del proprio corpo, per essere sicuri di non avere reazioni avverse eccessive.
La totalità degli studi scientifici condotti evidenzia una concentrazione efficace tra il 2%-5%. In commercio si possono trovare anche concentrazioni più elevate, ma non sembrano essere presenti benefici ulteriori, rischiando invece di aumentare la sensibilità agli effetti irritanti temporanei.
È un ingrediente che consigliamo di utilizzare con costanza in fase di mantenimento, proprio per migliorare la qualità della pelle e ridurre la probabilità di un attacco.
L’ultimo step è quello dell’Acido Salicilico.
E’ un esfoliante chimico che rimuove accumuli di cellule morte, sebo e aiuta a ridurre l’infiammazione presente sulla pelle. L’acido salicilico ha anche proprietà antibatteriche e rende più difficile la propagazione di biofilm da parte di colonie batteriche.
L’acido salicilico inoltre è solubile in olio, rendendolo molto efficace per la gestione di una pelle con iperseborrea. Probabilmente è il componente con l’effetto anti-infiammatorio più rilevante, ed è bene verificare che sia incluso anche in eventuali shampoo e detergenti.
La concentrazione consigliata massima è del 2%. Il prodotto non andrebbe mai usato su una pelle eccessivamente lesa, mentre invece è di grande aiuto nelle fasi iniziali di un attacco e nella fase di mantenimento.
Come la niacinamide, anche questo prodotto può causare una sensazione di bruciore temporanea alle prime applicazioni. In questo caso è consigliato iniziare ad introdurlo gradualmente nella propria routine finchè la pelle non lo tollererà per bene.
E’ sempre importante averne una boccetta a disposizione, poichè alla comparsa dei primi pruriti e rossori si può intervenire in modo tempestivo per ridurre l’intensità di un attacco.
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